Mi sento chiamato
in causa...intervengo dopo una giornata trascorsa
sul divano, a recuperare sonno piacevolmente perduto,
ed a tavola, con i parenti a festeggiare il 79° compleanno della mammina!
Pieno come un'otre vi leggo...
resto basito...
mi compiaccio per l'impeto con cui affrontate l'argomento...
mi compiaccio sempre più con Mauro
per la tempestività dei suoi commenti
che iniziano ad essere più personali e sempre meno di parte...
Non mi addentro alle questioni già sollevate...
non amo polemizzare
ne tanto meno contraddire le idee altrui...
Ma mi sento di aggiungere due cose due
che forse possono completare ed integrare il discorso di entrambi...
discorso che condivido quasi totalmente
trattandosi di "stessi argomenti visti da prospettive differenti"!
1)
Compagnie:
E' vero, conta molto la compagnia con cui si va a ballare...
ma dipende da con che spirito vai a ballare.
Io personalmente mi sono ritrovato più volte in locali "pessimi"
dove grazie all'ottima compagnia ho passato serate indimenticabili!
Non da ultimo è il caso Pomigliano.
Trovandomi ad assistere Alessandra
nel suo corso di salsa cubana
ed avendo avuto la fortuna di creare da subito
un gruppo compatto con gli allievi
più volte mi sono sentito chiedere la fatidica frase: "dove andiamo a ballare?"
Ebbene..."quale miglior occasione per speculare?" direbbe qualcuno...
Ma questo qualcuno in genere non è (o almeno non più) mosso dalla passione...
quella passione che ti fa percorrere
oltre 50 chilometri tra andare e tornare
due volte a settimana
con vento, freddo e pioggia,
con veicoli improbabili,
con tre ore di sonno sulle spalle,
con i decimi di febbre,
dopo giornate massacranti di lavoro,
per il solo piacere vedere
colui che neanche due mesi prima
non era in grado di muovere neanche un passo base
e che adesso è in grado di supportarti
nello "sciogliere" l'allieva un pò più ostica...
o colei che con egual esperienza ti sa riconoscere
gli errori dei ballerini che le capitano nelle serate,
o di sentirti ringraziare perché grazie al tuo impegno
hanno potuto fare "bella figura"
al raduno di turno riuscendosi a confrontare a testa alta
con ballerini di ben più provata esperienza!
Con questi ragazzi ci siamo ritrovati in locali
i cui proprietari ci avevano proposto
percentuali anche elevate...
abbiamo preferito richiedere sconti sulle consumazioni di tutti!
Con loro ci siamo ritrovati anche in locali deserti,
ci siamo divertiti forse anche più
di quanto non avessimo potuto fare in altri locali.
Certo...più ne siamo e meglio sembriamo...
ma se per essere in tanti devo sottostare alle speculazioni altrui...
no grazie!
2)
Locali:
L'ho sempre detto e lo ripeterò sempre,
non amo fossilizzarmi in un locale,
se vado a ballare è perché voglio ballare...
se voglio fare salotto vado al bar, al pub, in pizzeria...
mi va bene anche la "vecchia piazza" o il marciapiede sotto casa...
Certo...se tra un ballo e l'altro c'è la possibilità
di un saluto ad una persona che conosci tanto di guadagnato...
ma non vado a ballare per questo!
Qualche tempo fa diedi la mia disponibilità ad un amico,
il progetto era ambizioso:
creare, sulla scorta del potere aggregante del suo social-network
un giro tra i locali della movida partenopea
con lo scopo di far conoscere il dominio
e, contestualmente, far conoscere a tutti più locali.
Purtroppo non facemmo i conti con la realtà che ci circonda!
Una realtà aimè falsata dalle invidie, dai campanilismi, dalle etichette.
Da un locale si doveva pur cominciare,
a questo punto credo che qualsiasi locale avrebbe sortito egual responso.
Ci siamo sentiti chiamare "traditori", "opportunisti",
solo perché avevamo cominciato con l'uno piuttosto che con l'altro!
Siamo stati "etichettati" subito come "quelli del..."
e subito giù commenti e critiche!
Ancora oggi un'operazione di scambio pubblicitario
volto a far conoscere il sito ed a soddisfare le richieste degli utenti
è vista come un azione di "pieraggio" manco fossimo dei "portagente".
...
Tu mi chiedi come scegliere il locale?
Io ti rispondo serenamente...
Potessi scegliere andrei in quel locale
dove la musica è sempre la migliore,
miscelata alla perfezione e ben selezionata tra novità e brani cult,
dove la pista è quella ottimale,
magari in ottimo parquet ben levigato,
sempre pieno ma mai affollato
dove tutti sappiano rispettare i propri spazi e sopratutto gli spazi altrui,
dove trovi la ballerina internazionale
capace di farti divertire senza atteggiarsi
e la principiante imbarazzata
capace di deliziarti anche solo con un sorriso,
dove ci trovo tutti i miei amici
e tutte le persone che amano stare con me,
e ci amano stare per il solo fatto che ci sono,
ma anche dove se voglio stare da solo
nessuno mi viene a chiede il perché.
In quel locale dove se vado al bar
e chiedo un Ron il barman già sa che bevo solo quello
e che quindi si affanna a cercarmi
la migliore bottiglia che ha al momento
per potermi versare il bicchiere con un sorriso
sicuro che io lo risponda compiaciuto.
Sceglierei quel locale dove se c'è crisi,
così come è sicuro che c'è adesso,
mi riduce il biglietto d'ingresso
e magari si affanna per offrire qualcosa in più
per invogliarmi a tornarci.
Ma mi rendo conto che allo stato attuale questa è quasi utopia...
e allora so io dove trovarlo questo locale.
E' sabato sera...
la pizza di scarole ancora "troneggia" sulla mia digestione,
la mia cara amica mi rassicura dell'essersi già organizzata
per poter andare in "un altro locale"...
Chiudo gli occhi...già vedo la pista sfavillante di luci...
scevra di "pecore" munte come "vacche" ignare del proprio destino...
odo le note di brani soavi che si adattano al mio passo...
Mi infilo nel letto....
Domani mi risveglierò...
sperando che nessuno più si lamenti a vuoto
e che tutti...e dico tutti
la smettano di prestarsi agli sfruttatori
o di sfruttare chi si presta
Chiudo.
La sintesi di tutto ciò è la frase che oramai
comanda il mio essere già da almeno 5 anni a questa parte
"è meglio fare quel che ti va di fare
che non farlo perché non si fa!"