| Recensione Madras venerdì 6 novembre 2009
Per una serie di vicissitudini e casualità mancavo dal Madras da prima dell’estate e mi sono perso l’inizio della stagione autunnale, nonostante da più parti si levassero voci abbastanza entusiastiche, soprattutto in relazione alla scelta, encomiabile e coraggiosa, da parte degli organizzatori di fare le prime serate con ingresso libero e consumazione facoltativa a 6euro. Ci ritorno con un nutrito gruppo di amici faticosamente raccolto nella diaspora di uno dei w.e. più caldi dal punto di vista salsero, con ben 3 serate il venerdì (solo per citare quelle di napoli ed immediati dintorni), ovvero Madras, Accademia e la new entry City (ex Flakabè), e 3 in programmazione per il sabato, con l’inossidabile Caraibi, l’inaugurazione (ritardata) del Mama Ines e l’anticipazione del Superbe, ex Butterfly per l’anniversario del Cohiba Group. Nonostante l’affollamento del calendario salsero il locale è pieno il giusto, abbastanza gente ma non troppa da rimediare calci e gomitate o da fare file interminabili al bar, forse l’inizio un po’ troppo tardi (timido ingresso in pista intorno a mezzanotte da parte dei più volenterosi) per chi come me il venerdì è in piedi dalle 7, ma non si può avere tutto dalla vita. Per il resto ottima selezione musicale , che non ha disdegnato qualche reggaeton e finanche un paio di merengue, oggetti sconosciuti in gran parte dei locali, soprattutto nell’ultimo periodo, con il DJ che osava finanche 3 bachate di fila (mi si consenta una lacrimuccia di commozione) e riusciva ad accontentare sia cubani che portoricani..... animazione non troppo opprimente e lunga il giusto, taxi dancers simpatiche e disponibili, oltre che bravissime, solo rueda un pochino sottotono non so se per l’imbranataggine di alcuni dei partecipanti o per il cambio di scettro del cantador, ma si tratta di vizi decisamente veniali. A conti fatti occorre impegnarsi per trovare qualcosa che non va in una serata decisamente positiva, forse solo i 4 euro sborsati al guardaroba per giacca e pullover (decisamente il caso di stabilire un prezzo unico indipendentemente dal numero dei pezzi), che compensa in negativo l’esiguità del costo di un biglietto (6 euro con consumazione e pizzette) decisamente onesto e più che competitivo. Del resto, se la concorrenza aumenta ed i servizi rimangono uguali, il rischio di flop è drammaticamente alto. Non è però il caso del locale di via Campana. Complimenti ai padroni di casa
Voto: 9 e serata da ripetere
Edited by Gatt_Matt - 12/11/2009, 10:04
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