Convinto da tre amici, stasera sono andato al Papi on the beach", che poi sarebbe il giardino estivo del Papillon, a Roveredo in Piano (Pn).
L'inizio non è stato dei migliori: all'ingresso, i buttafuori non ci hanno fatto entrare perchè io avevo un paio di pantaloni mimetici e un ragazzo una maglietta senza maniche. Niente da dire verso i buttafuori, se quelle sono le loro disposizioni, ben vengano. Disposizioni cretine, a mio avviso: sto andando a ballare salsa, non tango argentino. E di certo non è il ballo delle debuttanti. Passi per i miei pantaloni (Roveredo è ad un passo da Aviano, dove c'è una grossa base Nato e posso immaginare che ai militari non faccia piacere vedere un civile "rubare" un loro capo di abbigliamento per andare a divertirsi), ma la maglietta? E se entro in camicia e una volta entrato la tolgo, rimanendo con una canottiera da muratore? Gentilmente faccio notare ai buttafuori che non ho niente da ridire su di loro (gentilissimi) e che mi sono fatto 80 km per arrivare fino lì: cosa dovrei fare, tornare a casa a cambiarmi? Quando mi fanno capire che il titolare è lì a guardare, chiedo loro di poterci parlare, ma mi fanno capire che li avrei messi nei guai, quindi lascio perdere e via...
Gentilmente, i 3 ragazzi che erano con me si sono offerti di prestarmi un paio di pantaloni, tanto abitano a "solo" mezz'ora di strada... Accetto solo per gentilezza nei loro confronti, per carattere sarei stato più propenso ad andare in un altro locale, ma loro ci tenevano tanto, quindi facciamo come dicono loro.
Ritorniamo al Papi on the beach quando ormai è l'una passata, incrociamo almeno 15 ragazzi tornare alle loro macchine per problemi di abbigliamento
, ma noto entrare
una dozzina di uomini con i pantaloni corti. E quando dico corti, intendo proprio corti: tipo boxer del nonno, a quadratini, righine e così via...
Faccio notare l'assurdità della cosa al buttafuori e questo, sempre in maniera molto educata, mi ripete che quelle sono le disposizioni che hanno avuto: ok pantaloni corti, ma no a maglie senza maniche. Per una questione di "eleganza". Di moda, voleva dire... Vabbè...
Il locale è diviso in due piste: in una si balla... cosa si balla??? Boh, non ci ho nemmeno fatto caso!
La pista latina è all'aperto, purtroppo coperta da un tendone e relativamente piccola.
Gli intoppi ricominciano quand'è il momento di ballare, ovvero subito. Confermo: i friulani sono persone piuttosto chiuse e diffidenti, ti guardano strano già solo perchè vieni "da fuori", figurati se chiedi loro di ballare. Ah, prima che qualcuno mi accusi di essere "razzista": nelle mie vene scorre sangue 1/4 trevigiano, 1/4 milanese, 1/4 bergamasco e 1/4 slavo. Potrei aggiungere una sterminata lista di amicizie straniere, ma mi limito a dire che i tre ragazzi con i quali sono andato in quel locale stasera sono senegalesi. Altro che razzista.
Dicevo, dopo 3 "no, grazie", finalmente ricevo un "quasi sì",
e questo merita di essere raccontato.
Vedo questa ragazza in disparte, mi avvicino sorridente, le porgo le mani e le chiedo: "balli?" Questa si guarda un po' attorno, poi, con aria rassegnata e senza nemmeno guardarmi in faccia, risponde "Vabbè, proviamo". Nel frattempo arriviamo in pista, le sue mani tra le mie.
Sempre sorridendo, le chiedo: "In che senso, proviamo?"
"Eh," dice, "dipende se sei capace di portarmi come si deve, non sono abituata ai principianti", sempre guardandosi intorno.
Argh!
Non ho resistito: "Ok, allora poi mi dirai se ho passato l'esame" e ho iniziato a contare "1-2-3, 5-6-7" ad alta voce e fuori tempo, poi ho iniziato un bel passo base sempre fuori tempo e sempre contando. Il terrore nei suoi occhi. Appena inizia la parte più "movimentata" della canzone (Valiò la pena, la conosco a memoria, non potevo sbagliare), le faccio fare in 30 secondi più figure di quante non ne faccio di solito durante un'intera canzone, tutte a velocità piuttosto sostenuta e, grazie a qualche santo protettore e al fatto che lei era decisamente molto brava, senza sbagliare una virgola. Appena la canzone ritorna un po' più tranquilla, sfodero un sorriso da squalo e le chiedo: "Allora, ho passato l'esame". Questa, ormai fuxia dalla vergogna, mi guarda negli occhi, abbassa lo sguardo e dice "Scusa, non sono qui per dare il voto a nessuno. E' solo che mi piace ballare solo con gente brava e non avendoti mai visto..." "Ah", dico, "lo ammetti anche?"
A quel punto abbiamo ripreso a ballare come piace a me e tutto è filato liscio.
Anzi, verso fine serata è venuta a chiedermi di ballare.
Ok, sono uno str***o, ma quando ci vuole ci vuole!
Tornando al locale: il livello di preparazione è medio-bassa e, come dicevo sopra, le persone sono piuttosto restie ad accettare inviti da sconosciuti, Ma una volta superate le prime fasi, si riesce ad arrivarea ad una media di 1 sì ogni 2 no.
Dimenticavo: ingresso gratuito, ma
ogni consumazione costa 6 €. Meglio andare lì per ubriacarsi, perchè pagare anche l'acqua quanto un cocktail è decisamente uno spreco di soldi. In compenso la musica è molto bella.
Voto: 5.