Credo sia giunto il momento, ahimè, di rispondere alla mia stessa domanda: penso di essere un bravo ballerino?
Be'... intanto c'è da dire che sono lunatico, quindi, ad una domanda del genere, sarei capace di rispondere ora in un modo e tra cinque minuti affermare l'esatto opposto.
Io ho una mia teoria, piuttosto folle, se vogliamo: non sono bello, non sono alto e palestrato e, se proprio vogliamo essere sinceri, fino a quando non ho un minimo di confidenza con una persona, non sono nemmeno simpatico. Praticamente sono peggio di Shrek.
Però mi chiedo: se, visti i presupposti, le donne mi chiedono di farle ballare, tutto sommato non penso di essere poi così male, come ballerino, giusto? Quindi ok, discorso finito, sono bravo e arrivederci e grazie?
Eh no, magari.
Purtroppo, o per fortuna, le cose non sono così semplici.
Partiamo dalla "tecnica" di "comando": il mio primo insegnante mi ha trasmesso più o meno questo concetto: "Se in pista vuoi portare una dama dal punto x al punto y, l'unico modo di farlo è farlo". Certo, ammetto che all'inizio la cosa era un po' "brutale": non avendo concezione del movimento che è proprio della salsa, nella maggior parte dei casi il risultato era che la mia compagna di ballo veniva più sballottata che accompagnata. Anche un semplice "giro dama" (non chiedetemi i nomi delle figure, tanto non li so e non mi interessa saperli
), se fatto fare dall'uomo sbagliato, può rivelarsi un'esperienza pari solo alle montagne russe, per una donna.
Col tempo, con l'esperienza che via via si matura in pista, si impara ad essere decisi al punto giusto, senza essere troppo irruenti. Ad oggi il complimento che mi sento fare più spesso è "mi piace come dai i comandi perchè capisco subito cosa devo fare".
Un punto a mio favore.
Fantasia: ohilà-là! Qui andiamo a toccare un argomento che per noi principianti (dopo quasi 3 anni, da quando ho iniziato a ballare con "regolarità", ancora mi considero tale) è un po' un dramma. Immagino che, per una donna, ballare con un uomo "prevedibile" (nel senso che sai già che dopo questa figura farà senz'altro quell'altra) sia a dir poco noioso, a lungo andare. Ancora una volta quello che fa la differenza è l'esperienza in pista. Provando e riprovando le stesse cose e aggiungendoci qualcosa "di tuo", a volte per caso, a volte per emulazione, altra ancora per aver assimilato determinati movimenti fino a renderli "naturali" e non pensati, tu, uomo, ti ritrovi a fare cose che, una volta fatte, ti chiedi "ma cosa ho fatto? E come ho fatto? E se voglio rifarlo, come faccio???". Ed è una sensazione meravigliosa! Almeno per chi, come me, pensava che mai e poi mai sarebbe riuscito anche solo a fare un passo base in pista.
Altro punto a mio favore.
Movimento: meno di zero. Oh, diciamocelo chiaramente, in confronto a certe persone che si vedono in pista, io sono un pezzo di legno con due braccia e due gambe. Legnose, come se non bastasse. Proprio oggi (ieri, vista l'ora), ho postato un
video di ballo di una scuola della mia zona. Il movimento che hanno gli uomini in quel video è una cosa che, oltre a lasciarmi a bocca aperta, so che non potrò mai raggiungere. Nemmeno tra 1000 anni, tutti passati in pista.
Punti a mio sfavore: 10
Morale della favola: no, non mi considero un bravo ballerino.
Ma, come ho già avuto modo di dire in passato, mi diverto e vedo che le donne che ballano con me si divertono.
Però c'è una "piccola" considerazione che voglio fare: mi sento più bravo quando la donna che sta ballando con me ha voglia di divertirsi e quando balla con quello scopo. Quando la dama cerca solo ed esclusivamente virtuosismi ed acrobazie circensi, per far vedere al mondo quanto è brava, quanto bene riesce a muovere il culo e quanto figa è, il divertimento scatta automaticamente a zero. Mentre aumenta a dismisura la voglia di lasciarla piantata in mezzo alla pista.
Quindi, alla fine della fiera, quello che mi viene da rispondere alla mia stessa domanda (mi ritengo un bravo ballerino?) è: dipende. Dipende da chi ho di fronte. Quello che fa la differenza, alla fine di tutti i bei discorsi tecnici e teorici, è la voglia di divertirsi. Di mettersi in gioco e di giocare, di vivere la musica, di farla propria e metterci l'anima. Di dimenticarsi del mondo, di pensare solo alla persona con la quale stiamo ballando e di emozionarci per qualsiasi cavolata, che sia un ammiccamento o un cambio di mano inaspettato.
Capire tu non puoi... Tu chiamale, se vuoi, emozioni...